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9 Settembre : decennale della morte di Battisti

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2008 23:01
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06/09/2008 00:42

Lucio Battisti nasce a Poggio Bustone, vicino a Rieti, il 5 marzo 1943; i genitori, Alfiero e Dea, sono persone semplici, così come semplici sono le aspirazioni che nutrono per il figlio: il diploma di perito tecnico e poi un lavoro.

Ma Lucio che viene ricordato dai compaesani come un ragazzo intelligente ed introverso, è di diverso avviso.


Dopo il trasferimento della famiglia a Roma, esplode la sua passione per la musica, evidenziata dalla stanza piena di chitarre - una volta suo padre gliene ruppe una in testa - e l'aspirazione di vedere il mondo, seguendo il suo istinto di artista.


Con il sostegno indiretto della madre, Lucio riesce a viaggiare ed allargare le sue esperienze,sempre con la passione per la musica in primo piano.





Nel 1962 si aggrega ad un gruppo musicale napoletano che suona nei locali notturni "I Mattatori", ma è grazie a "I Campioni", il gruppo che accompagnava Tony Dallara, che inizia la sua avventura nel mondo della musica.

Rendendosi conto che il centro nevralgico del mondo musicale è a Milano, vi si trasferisce, iniziando a farsi conoscere come autore, grazie anche alla mediazione ed al sostegno di Christine Leroux, una giovane francese che lavorava nelle produzioni discografiche e riesce a presentarlo a Giulio Rapetti, il celebre paroliere conosciuto come Mogol.

Le prime affermazioni come autore sono "Per una lira", incisa dai Ribelli, "Uno in più" cantata da Ricky Maiocchi e "Dolce di giorno" per i Dik Dik.
A consacrarlo in pieno Autore è, però, "29 Settembre", in collaborazione con Mogol per L'Equipe 84.

Il lungo sodalizio con Mogol era iniziato con un parziale scetticismo del paroliere sulle musiche di Battisti, che riteneva solo promettenti.
La disponibilità di Lucio a rivedersi , la sua umiltà ,conquistarono Mogol, dando origine ad una produzione tra le più intense nel mondo della canzone.


Nel 1967 Battisti entra in sala di incisione anche come cantante, nonostante le perplessità dell'ambiente sulle sue qualità vocali.

Incide "Per una lira" e "Luisa Rossi". Ma la non-voce di Battisti era, indubbiamente, quella giusta per dare un'anima alle sue canzoni, come lui stesso sosteneva con grande convinzione.

Il successo arriva al Cantagiro del 1968 con "Balla Linda" e viene replicato e ampliato nel Cantagiro del 1969 con "Acqua azzurra acqua chiara".

Nello stesso Anno partecipa al Festival di Sanremo, in coppia con Wilson Pickett con "Un'avventura", che entra in finale.

Ma l'avvenimento più importante per Lucio è l'incontro con Grazia Letizia Veronesi, segretaria del Clan Celentano.

Inizia cosi il loro rapporto forte e simbiotico che durerà finchè morte...


Il crescente successo di Battisti, sottolineato dall'eccellente accoglienza riservata all'album "Lucio Battisti" del 1969, si consolida ulteriormente con il 33 giri "Emozioni" che comprende, oltre al brano omonimo, pezzi come "7 e 40", "Anna", "Fiori rosa fiori di pesco", "Io vivrò"...

La collaborazione con Mogol diventa sempre più stretta e costruttiva, dando origine ad un'amoicizia forte ed esclusiva che li porterà anche a costruire residenze confinanti vicino Molteno, al centro di un grande faggeto.

Battisti e Mogol continuano a scrivere anche per altri cantanti canzoni destinate a lasciare il segno; basti ricordare "Insieme", "Io e te da soli", "amor mio", per Mina; "Per te" e "Il Paradiso" per Patty Pravo.

Nel 1973 nasce il figlio Luca; Lucio e Letizia si sposeranno nel 1976.


Il crescendo di successi degli anni '70 non fa che confermare la validità del sodalizio Mogol-Battisti.

Si va all'album "Umanamente uomo: il sogno" , che contiene brani come "I giardini di Marzo", "E penso a te", fino ai 33 giri "Il mio canto libero", "Il nostro caro angelo"; si passa attraverso una sperimentazione diversa, che cerca di esaltare i ritmi a discapito delle parole, con "Anima Latina" , un album pieno di arrangiamenti sudamericani.



Dopo questo breve racconto della storia di Lucio Battisti vi lascio la parola per spiegare le emozioni che le sue canzoni vi hanno lasciato . Ciao a tutti
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Saluti a tutti gli amici dell'Elvis Italian Collector Club da Giuseppe !!


Elvis Presley Forever THE KING OF ROCK'N ROLL !
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07/09/2008 15:15

Come omaggio al grande Lucio inizio a inserire dei suoi video musicali per poterlo commemorare fino in fondo , ecco il video di Nastro rosa :





Il prossimo video che metterò sara Il mio canto libero , storica canzone. Se volete anche voi aggiungere dei video per Lucio fatelo pure e ricordate di spiegare che emozione vi da quella canzone determinata . Ciao!!
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07/09/2008 15:24

Grande artista italiano come pochi, poeta e amante della musica. E' uno dei miei artisti italiani preferiti, grazie Giuseppe per aver postato il video di questa meravigliosa canzone.
07/09/2008 15:32

Questo che vi posto ora è un articolo del 3 sett 2008 preso Psicolinea.it, e qui vi chiedo: quanti di voi concordano con ciò che dicono?

"Lucio Battisti rappresenta per la canzone italiana quello che i Beatles hanno rappresentato nel mondo per il pop ed il rock’n’roll. La musica italiana moderna si è evoluta moltissimo grazie a questo grande cantautore, compositore e produttore discografico: il suo lavoro infatti ha il senso di una rivoluzione, dato che è riuscito definitivamente a cambiare i gusti musicali degli italiani. Battisti era un outsider, uno che non aveva fiducia nel mondo ed andava sempre contro-corrente. Non a caso, negli anni sessanta e settanta, in piena contestazione giovanile, lui incideva delle canzoni d’amore.

Non era un cantante ‘bravo’, secondo la tradizione della canzone italiana, non aveva, per intenderci, una voce limpida e squillante come quella di Claudio Villa, di Morandi o di Massimo Ranieri e dunque il fatto che Battisti sia riuscito ad imporre al pubblico anche i suoi limiti vocali (timbro di voce quasi rauco e scarsa estensione), dimostra una grande forza di carattere ed una personalità solida e ben strutturata, al di là delle apparenze di fragilità.

Lucio era nato a Poggio Bustone, in provincia di Rieti, il 5 Marzo del 1943 (un giorno dopo Lucio Dalla). Poggio Bustone è un paesetto in collina dove la maggior parte delle persone fa di cognome Battisti, perché sono tutti imparentati. Non a caso i suoi genitori, Alfiero e Dea, avevano entrambi il cognome Battisti. Il padre era ufficiale giudiziario, la madre casalinga: due persone semplici, che oltre a Lucio avevano un’altra figlia, Albarita.

Nel 1950 i Battisti si trasferirono nella vicina Roma, mantenendo ancora strettissimi legami con il paese di origine, che frequentavano soprattutto in estate. Di Lucio bambino si sa poco, tranne il fatto che era un bambino introverso e con problemi di peso. Così si descrive egli stesso in un’intervista del dicembre 1970 rilasciata alla rivista Sogno: “I capelli ricci li avevo anche da bambino e così lunghi che mi scambiavano per una bambina. Ero un ragazzino tranquillo, giocavo con niente, con una matita, con un pezzo di carta e sognavo. Le canzoni sono venute più avanti. Ho avuto un’infanzia normale, volevo fare il prete, servivo la messa quando avevo quattro, cinque anni. Poi però una volta, siccome parlavo in chiesa con un amico invece di seguire la funzione, io sono sempre stato un grosso chiacchierone, un prete ci ha dato uno schiaffo a testa. Magari dopo sono intervenuti altri elementi che mi hanno allontanato dalla chiesa, ma già con questo episodio avevo cambiato idea”.

Probabilmente questa sua scontrosità lo ha portato a rifugiarsi nella musica, che conosceva molto bene, sebbene l’avesse appresa come autodidatta, seguendo le lezioni occasionali di un suo amico elettricista. Lucio prese il diploma di perito industriale nel 1962, poi decise di dedicarsi alla musica e fare il cantante. Il padre non era d’accordo e si narra che una volta prese una delle chitarre di Lucio e gliela ruppe in testa...

La prima esperienza in un complesso musicale è nell’autunno 1962 come chitarrista de “I Mattatori”, un gruppo di ragazzi napoletani. Poi si unì a “I Satiri”. Nel 1964 Lucio Battisti andò in cerca di fortuna a Milano, dove cominciò a suonare con I Campioni, un complesso che aveva accompagnato Lucio Dallara e con loro andò a suonare in Germania e in Olanda.. Tornato a Milano, Lucio si trasferì in un monolocale praticamente privo di arredamento, tranne le sue chitarre e qualche mobile rimediato qua e là. Con il suo gruppo si esibiva tutte le sere in un locale milanese e così tirava avanti.


Nel 1966 il ragazzo di Poggio Bustone esordisce come autore, con una canzone incisa dal gruppo I Ribelli chiamata ‘per una lira’. Dello stesso periodo sono ‘Uno in più’ incisa da Ricky Maiocchi, ‘Dolce di giorno’, incisa dai Dik Dik e soprattutto ’29 Settembre’, incisa nel 1967 dall’Equipe 84 ed arrivata in breve al primo posto nella hit parade delle vendite di 45 giri.
Lo stesso anno Lucio firmava il suo primo contratto come cantante con la Casa Ricordi.

Alla Ricordi mostrò subito il suo carattere scontroso e non si accontentò di quello che gli offrivano , sebbene lui fosse ancora uno sconosciuto e la Casa Discografica una delle più prestigiose in Italia: pretese una percentuale in più ogni centomila dischi venduti, fino a raggiungere il triplo dei diritti se avesse superato il milione di copie. Accettarono: chi poteva aspettarsi allora quello che sarebbe divenuto a breve il fenomeno Lucio Battisti?

Chi lo aveva scoperto per prima ed aveva creduto moltissimo in lui era stata una giovanissima discografica francese, Christine Leroux, la quale per prima le presentò il già affermato paroliere Mogol.


Nacque così il più grande binomio della musica leggera italiana degli ultimi temi: Mogol-Battisti, una ‘ditta’ che produrrà un successo discografico dopo l’altro, sbancando le classifiche.
Il primo disco che Lucio incise riguarda i suoi primi successi come autore: ‘Per una lira’ e ‘Dolce di giorno’; sempre del 1967 è un secondo singolo: ‘Luisa Rossi’ ed ‘Era’ sul lato B. Il look di Lucio non era considerato ottimale per creare appeal sul pubblico: quei capelli così ricci e scomposti, quel foulard sempre legato al collo, come aveva imparato da suo zio Arturo… Le prime copertine lo mostrarono addirittura di spalle !

La sua prima volta in classifica come cantante fu con ‘Balla Linda’. Intanto continuava a scrivere per l’Equipe 84 e per i Dik Dik, che incisero rispettivamente ‘Nel cuore nell’anima’ e ‘Il vento’. Arrivarono poi ‘la mia canzone per Maria’ ed ‘Io vivrò’.

Nel 1969 Lucio Battisti debuttava a Sanremo come cantante con ‘Un’avventura’, eseguita in abbinamento con Wilson Pickett. Come autore aveva già proposto sul palcoscenico della città dei fiori le canzoni ‘Non prego per me’, presentata da Mino Reitano nel 1967 e ‘La farfalla impazzita’, nel 1968, cantata da Paul Anka e Johnny Dorelli. Questo è il periodo in cui Lucio conosce Grazia Letizia Veronesi, sua futura compagna e poi moglie: allora segretaria del Clan Celentano.

Nel 1969 esce ‘Acqua azzurra, acqua chiara’ : arriva al terzo posto in hit parade e vince il Festivalbar. Lo stesso anno Patty Pravo canta ‘Il Paradiso’, riuscendo a farne un successo internazionale.
Ma è il 1970 l’anno magico di Lucio, che incide ‘Mi ritorni in mente’ e ‘Fiori rosa, fiori di pesco’, raggiungendo il primo posto in hit parade. Intanto l’amicizia con Mogol si consolida, tanto che i due si costruiscono delle ville confinanti vicino Molteno, in provincia di Lecco, al centro di un grande faggeto.

Anche Mina decide di incidere una canzone firmata Mogol-Battisti e nasce così ‘Insieme’, un altro successo che è diventato ormai un classico. Finalmente arriva ‘Emozioni’, un album che sugella la piena maturità della coppia Mogol-Battisti. Nello stesso periodo ‘Io e te da soli’ cantata da Mina e ‘Per te’ cantata da Patty Pravo vendono milioni di dischi.

Lucio Battisti decise a questo punto di lasciare la Ricordi e di passare ad una Casa Discografica fondata dagli amici Mogol e Sandro Colombini, la ‘Numero Uno’.
Come produttore discografico lanciò la Formula Tre (‘Questo folle sentimento’) e continuò a lavorare anche per i Dik Dik, l’Equipe 84 ed il cantante Adriano Pappalardo.

Nonostante tutti questi successi, Lucio resta un ragazzo semplice, legato alla famiglia e alle tradizioni : in questo anno di grandi successi partecipò ad esempio alla festa del Patrono di Poggio Bustone, con grande gioia dei compaesani.. Nel 1971 arrivarono ‘Amor mio’, ‘Amore caro, amore bello’ ed ‘Eppur mi son scordato di te’, interpretati rispettivamente da Mina, Bruno Lauzi e la Formula Tre.

Del 1971 sono ‘Pensieri e Parole’ e ‘Dio mio no’. Intanto è ancora tempo di Hit Parade con ‘La canzone del sole’, ‘E penso a te’, ‘I giardini di Marzo’, ‘Innocenti evasioni’. Nel 1972 Battistin incide ‘Il mio canto libero’, che rimane in testa alle classifiche per 11 settimane. Passa meno di un anno ed esce ‘Il nostro caro angelo’, un LP nel quale spicca ‘La collina dei ciliegi’.

Nel 1973 nasce il figlio Luca, ma Lucio e Letizia non si sposano nemmeno in questa occasione (lo faranno solo nel 1976). L’anno successivo Battisti pubblica ‘Anima latina’ con ritmi sudamericani e poi silenzio per due anni. Nel 1976 un altro successo: ‘Ancora tu’, primo in hit parade per quattro mesi. L’album ha successo anche in Spagna ed in Sud America.

Il 1976 è l’anno della ‘scomparsa’ di Lucio Battisti: di questo anno si conoscono un famoso viaggio a cavallo fatto insieme a Mogol da Milano a Roma, a testimonianza dell’amore che i due autori avevano per i temi dell’ecologia e per l’amore per l’avventura ed un’acclamatissima tournée con la Formula Tre. Da questo momento il cantante sceglie l’isolamento, non si vede più in televisione, non rilascia interviste, non frequenta locali pubblici. «Non sono né un orso né un presuntuoso, sono soltanto un individuo che non vuole lasciarsi consumare» dice.

Si ritira in campagna, in Brianza, dove si allestisce uno studio di registrazione personale, il Mulino. Gli album pubblicati fra il 1977 ed il 1980 sono considerati i più commerciali tra quelli realizzati da Battisti. Fra questi, ‘Una donna per amico’.


Tentò in questo periodo di sfondare in America con l’album ‘Images’, contenente uan raccolta delle sue canzoni, ma fu un flop. Nel 1980 uscì ‘Una giornata uggiosa’, ultimo disco firmato insieme a Mogol, con il quale l'amicizia stava incrinandosi in modo irreversibile. Pare che le loro discussioni fossero furiose (soprattutto per questioni di denaro e di gelosia. Mogol non poteva sopportare le intrusioni nel loro lavoro della moglie di Battisti.

Nel 1982 arrivò‘E già’, con i testi firmati dalla moglie Grazia Letizia Veronesi, in arte Velezia : la critica accolse con estrema freddezza questo album, pur riconoscendo l’audacia degli arrangiamenti e della strumentazione, tutta elettronica. Nel 1986 uscì ‘Don Giovanni’, i cui testi erano firmati dallo sconosciuto Pasquale Panella, un poeta che conferiva alle musiche di Battisti un vago e surreale ermetismo poetico. Nel 1988 uscì ‘L’apparenza’, firmato sempre con Panella e sempre accolto freddamente. In tutto, la produzione Panella-Battisti è di cinque dischi.

Il 9 settembre 1998 Lucio Battisti è morto, senza salutare il suo pubblico, che sperava da anni nel suo ritorno sulle scene: è stata la scomparsa definitiva, dato che questa volta non si poteva sperare in un ripensamento. Ora è sepolto a Molteno, sua ultima patria, in provincia di Lecco, dove tutt’ora vivono la moglie Maria Grazia ed il figlio Luca.

Forse se non vi fosse stata l'abbinata Mogol-Battisti, il cantante laziale non sarebbe diventato il mito che è. Molti suoi critici sostengono che fu Mogol, nome d’arte di Giulio Rapetti, a rendere le canzoni di Battisti così innovative nel linguaggio, facendone dei bozzetti di vita quotidiana nei quali gli ascoltatori potevano riconoscersi ed identificarsi. E' vero : Mogol ha reso le canzoni di Battisti dei veri capolavori, tanto che Lucio Battisti senza Mogol, per moltissimi fans non ha storia (anche se un nutrito gruppo di intenditori dichiara che Battisti è stato grande 'solo' dopo la fine del sodalizio con Mogol...). Mogol d'altra parte è tornato in classifica anche con canzoni scritte in tandem con altri autori, come Cocciante e Gianni Bella... Sono canzoni bellissime ma... Come mai non c'è più il successo continuo e senza pari dei tempi andati?"

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07/09/2008 15:33

Re:
Mara_Mercury, 07/09/2008 15.24:

Grande artista italiano come pochi, poeta e amante della musica. E' uno dei miei artisti italiani preferiti, grazie Giuseppe per aver postato il video di questa meravigliosa canzone.




Di niente , e preparati , ne arriveranno altri molto belli e storici aggiungerei [SM=g27988]
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07/09/2008 16:03

Re:
Mara_Mercury, 07/09/2008 15.32:

Questo che vi posto ora è un articolo del 3 sett 2008 preso Psicolinea.it, e qui vi chiedo: quanti di voi concordano con ciò che dicono?

"Lucio Battisti rappresenta per la canzone italiana quello che i Beatles hanno rappresentato nel mondo per il pop ed il rock’n’roll. La musica italiana moderna si è evoluta moltissimo grazie a questo grande cantautore, compositore e produttore discografico: il suo lavoro infatti ha il senso di una rivoluzione, dato che è riuscito definitivamente a cambiare i gusti musicali degli italiani. Battisti era un outsider, uno che non aveva fiducia nel mondo ed andava sempre contro-corrente. Non a caso, negli anni sessanta e settanta, in piena contestazione giovanile, lui incideva delle canzoni d’amore.

Non era un cantante ‘bravo’, secondo la tradizione della canzone italiana, non aveva, per intenderci, una voce limpida e squillante come quella di Claudio Villa, di Morandi o di Massimo Ranieri e dunque il fatto che Battisti sia riuscito ad imporre al pubblico anche i suoi limiti vocali (timbro di voce quasi rauco e scarsa estensione), dimostra una grande forza di carattere ed una personalità solida e ben strutturata, al di là delle apparenze di fragilità.

Lucio era nato a Poggio Bustone, in provincia di Rieti, il 5 Marzo del 1943 (un giorno dopo Lucio Dalla). Poggio Bustone è un paesetto in collina dove la maggior parte delle persone fa di cognome Battisti, perché sono tutti imparentati. Non a caso i suoi genitori, Alfiero e Dea, avevano entrambi il cognome Battisti. Il padre era ufficiale giudiziario, la madre casalinga: due persone semplici, che oltre a Lucio avevano un’altra figlia, Albarita.

Nel 1950 i Battisti si trasferirono nella vicina Roma, mantenendo ancora strettissimi legami con il paese di origine, che frequentavano soprattutto in estate. Di Lucio bambino si sa poco, tranne il fatto che era un bambino introverso e con problemi di peso. Così si descrive egli stesso in un’intervista del dicembre 1970 rilasciata alla rivista Sogno: “I capelli ricci li avevo anche da bambino e così lunghi che mi scambiavano per una bambina. Ero un ragazzino tranquillo, giocavo con niente, con una matita, con un pezzo di carta e sognavo. Le canzoni sono venute più avanti. Ho avuto un’infanzia normale, volevo fare il prete, servivo la messa quando avevo quattro, cinque anni. Poi però una volta, siccome parlavo in chiesa con un amico invece di seguire la funzione, io sono sempre stato un grosso chiacchierone, un prete ci ha dato uno schiaffo a testa. Magari dopo sono intervenuti altri elementi che mi hanno allontanato dalla chiesa, ma già con questo episodio avevo cambiato idea”.

Probabilmente questa sua scontrosità lo ha portato a rifugiarsi nella musica, che conosceva molto bene, sebbene l’avesse appresa come autodidatta, seguendo le lezioni occasionali di un suo amico elettricista. Lucio prese il diploma di perito industriale nel 1962, poi decise di dedicarsi alla musica e fare il cantante. Il padre non era d’accordo e si narra che una volta prese una delle chitarre di Lucio e gliela ruppe in testa...

La prima esperienza in un complesso musicale è nell’autunno 1962 come chitarrista de “I Mattatori”, un gruppo di ragazzi napoletani. Poi si unì a “I Satiri”. Nel 1964 Lucio Battisti andò in cerca di fortuna a Milano, dove cominciò a suonare con I Campioni, un complesso che aveva accompagnato Lucio Dallara e con loro andò a suonare in Germania e in Olanda.. Tornato a Milano, Lucio si trasferì in un monolocale praticamente privo di arredamento, tranne le sue chitarre e qualche mobile rimediato qua e là. Con il suo gruppo si esibiva tutte le sere in un locale milanese e così tirava avanti.


Nel 1966 il ragazzo di Poggio Bustone esordisce come autore, con una canzone incisa dal gruppo I Ribelli chiamata ‘per una lira’. Dello stesso periodo sono ‘Uno in più’ incisa da Ricky Maiocchi, ‘Dolce di giorno’, incisa dai Dik Dik e soprattutto ’29 Settembre’, incisa nel 1967 dall’Equipe 84 ed arrivata in breve al primo posto nella hit parade delle vendite di 45 giri.
Lo stesso anno Lucio firmava il suo primo contratto come cantante con la Casa Ricordi.

Alla Ricordi mostrò subito il suo carattere scontroso e non si accontentò di quello che gli offrivano , sebbene lui fosse ancora uno sconosciuto e la Casa Discografica una delle più prestigiose in Italia: pretese una percentuale in più ogni centomila dischi venduti, fino a raggiungere il triplo dei diritti se avesse superato il milione di copie. Accettarono: chi poteva aspettarsi allora quello che sarebbe divenuto a breve il fenomeno Lucio Battisti?

Chi lo aveva scoperto per prima ed aveva creduto moltissimo in lui era stata una giovanissima discografica francese, Christine Leroux, la quale per prima le presentò il già affermato paroliere Mogol.


Nacque così il più grande binomio della musica leggera italiana degli ultimi temi: Mogol-Battisti, una ‘ditta’ che produrrà un successo discografico dopo l’altro, sbancando le classifiche.
Il primo disco che Lucio incise riguarda i suoi primi successi come autore: ‘Per una lira’ e ‘Dolce di giorno’; sempre del 1967 è un secondo singolo: ‘Luisa Rossi’ ed ‘Era’ sul lato B. Il look di Lucio non era considerato ottimale per creare appeal sul pubblico: quei capelli così ricci e scomposti, quel foulard sempre legato al collo, come aveva imparato da suo zio Arturo… Le prime copertine lo mostrarono addirittura di spalle !

La sua prima volta in classifica come cantante fu con ‘Balla Linda’. Intanto continuava a scrivere per l’Equipe 84 e per i Dik Dik, che incisero rispettivamente ‘Nel cuore nell’anima’ e ‘Il vento’. Arrivarono poi ‘la mia canzone per Maria’ ed ‘Io vivrò’.

Nel 1969 Lucio Battisti debuttava a Sanremo come cantante con ‘Un’avventura’, eseguita in abbinamento con Wilson Pickett. Come autore aveva già proposto sul palcoscenico della città dei fiori le canzoni ‘Non prego per me’, presentata da Mino Reitano nel 1967 e ‘La farfalla impazzita’, nel 1968, cantata da Paul Anka e Johnny Dorelli. Questo è il periodo in cui Lucio conosce Grazia Letizia Veronesi, sua futura compagna e poi moglie: allora segretaria del Clan Celentano.

Nel 1969 esce ‘Acqua azzurra, acqua chiara’ : arriva al terzo posto in hit parade e vince il Festivalbar. Lo stesso anno Patty Pravo canta ‘Il Paradiso’, riuscendo a farne un successo internazionale.
Ma è il 1970 l’anno magico di Lucio, che incide ‘Mi ritorni in mente’ e ‘Fiori rosa, fiori di pesco’, raggiungendo il primo posto in hit parade. Intanto l’amicizia con Mogol si consolida, tanto che i due si costruiscono delle ville confinanti vicino Molteno, in provincia di Lecco, al centro di un grande faggeto.

Anche Mina decide di incidere una canzone firmata Mogol-Battisti e nasce così ‘Insieme’, un altro successo che è diventato ormai un classico. Finalmente arriva ‘Emozioni’, un album che sugella la piena maturità della coppia Mogol-Battisti. Nello stesso periodo ‘Io e te da soli’ cantata da Mina e ‘Per te’ cantata da Patty Pravo vendono milioni di dischi.

Lucio Battisti decise a questo punto di lasciare la Ricordi e di passare ad una Casa Discografica fondata dagli amici Mogol e Sandro Colombini, la ‘Numero Uno’.
Come produttore discografico lanciò la Formula Tre (‘Questo folle sentimento’) e continuò a lavorare anche per i Dik Dik, l’Equipe 84 ed il cantante Adriano Pappalardo.

Nonostante tutti questi successi, Lucio resta un ragazzo semplice, legato alla famiglia e alle tradizioni : in questo anno di grandi successi partecipò ad esempio alla festa del Patrono di Poggio Bustone, con grande gioia dei compaesani.. Nel 1971 arrivarono ‘Amor mio’, ‘Amore caro, amore bello’ ed ‘Eppur mi son scordato di te’, interpretati rispettivamente da Mina, Bruno Lauzi e la Formula Tre.

Del 1971 sono ‘Pensieri e Parole’ e ‘Dio mio no’. Intanto è ancora tempo di Hit Parade con ‘La canzone del sole’, ‘E penso a te’, ‘I giardini di Marzo’, ‘Innocenti evasioni’. Nel 1972 Battistin incide ‘Il mio canto libero’, che rimane in testa alle classifiche per 11 settimane. Passa meno di un anno ed esce ‘Il nostro caro angelo’, un LP nel quale spicca ‘La collina dei ciliegi’.

Nel 1973 nasce il figlio Luca, ma Lucio e Letizia non si sposano nemmeno in questa occasione (lo faranno solo nel 1976). L’anno successivo Battisti pubblica ‘Anima latina’ con ritmi sudamericani e poi silenzio per due anni. Nel 1976 un altro successo: ‘Ancora tu’, primo in hit parade per quattro mesi. L’album ha successo anche in Spagna ed in Sud America.

Il 1976 è l’anno della ‘scomparsa’ di Lucio Battisti: di questo anno si conoscono un famoso viaggio a cavallo fatto insieme a Mogol da Milano a Roma, a testimonianza dell’amore che i due autori avevano per i temi dell’ecologia e per l’amore per l’avventura ed un’acclamatissima tournée con la Formula Tre. Da questo momento il cantante sceglie l’isolamento, non si vede più in televisione, non rilascia interviste, non frequenta locali pubblici. «Non sono né un orso né un presuntuoso, sono soltanto un individuo che non vuole lasciarsi consumare» dice.

Si ritira in campagna, in Brianza, dove si allestisce uno studio di registrazione personale, il Mulino. Gli album pubblicati fra il 1977 ed il 1980 sono considerati i più commerciali tra quelli realizzati da Battisti. Fra questi, ‘Una donna per amico’.


Tentò in questo periodo di sfondare in America con l’album ‘Images’, contenente uan raccolta delle sue canzoni, ma fu un flop. Nel 1980 uscì ‘Una giornata uggiosa’, ultimo disco firmato insieme a Mogol, con il quale l'amicizia stava incrinandosi in modo irreversibile. Pare che le loro discussioni fossero furiose (soprattutto per questioni di denaro e di gelosia. Mogol non poteva sopportare le intrusioni nel loro lavoro della moglie di Battisti.

Nel 1982 arrivò‘E già’, con i testi firmati dalla moglie Grazia Letizia Veronesi, in arte Velezia : la critica accolse con estrema freddezza questo album, pur riconoscendo l’audacia degli arrangiamenti e della strumentazione, tutta elettronica. Nel 1986 uscì ‘Don Giovanni’, i cui testi erano firmati dallo sconosciuto Pasquale Panella, un poeta che conferiva alle musiche di Battisti un vago e surreale ermetismo poetico. Nel 1988 uscì ‘L’apparenza’, firmato sempre con Panella e sempre accolto freddamente. In tutto, la produzione Panella-Battisti è di cinque dischi.

Il 9 settembre 1998 Lucio Battisti è morto, senza salutare il suo pubblico, che sperava da anni nel suo ritorno sulle scene: è stata la scomparsa definitiva, dato che questa volta non si poteva sperare in un ripensamento. Ora è sepolto a Molteno, sua ultima patria, in provincia di Lecco, dove tutt’ora vivono la moglie Maria Grazia ed il figlio Luca.

Forse se non vi fosse stata l'abbinata Mogol-Battisti, il cantante laziale non sarebbe diventato il mito che è. Molti suoi critici sostengono che fu Mogol, nome d’arte di Giulio Rapetti, a rendere le canzoni di Battisti così innovative nel linguaggio, facendone dei bozzetti di vita quotidiana nei quali gli ascoltatori potevano riconoscersi ed identificarsi. E' vero : Mogol ha reso le canzoni di Battisti dei veri capolavori, tanto che Lucio Battisti senza Mogol, per moltissimi fans non ha storia (anche se un nutrito gruppo di intenditori dichiara che Battisti è stato grande 'solo' dopo la fine del sodalizio con Mogol...). Mogol d'altra parte è tornato in classifica anche con canzoni scritte in tandem con altri autori, come Cocciante e Gianni Bella... Sono canzoni bellissime ma... Come mai non c'è più il successo continuo e senza pari dei tempi andati?"





Cara Mara commento cosi l' articolo per altro molto interessante da te postato sul forum . Per certi versi dice cose vere ma per certi altre false. Primo , Lucio non aveva una voce rauca , almeno non a mio avviso .. Forse non avevo l' acuto sviluppato ma non era rauco.
Era controcorrente , questo è vero , ma è proprio per questo che oggi si parla del mito che è Battisti , uno che con la sua musica diceva sempre la sua . In quanto alla storia di Mogol , la cosa piu semplice da dire è questa : Certo , le canzoni di Battisti sono state rese uniche dai testi di Mogol , ma sono anche state rese uniche dalle fantastiche musiche di Battisti , perciò è una cosa condivisa . L' altra sera Mogol era ospite a Matrix per parlare della sua collaborazione con Lucio e comunque ha sempre detto che se i lavori di Battisti erano belli era perchè c' era un binomio vincente dietro a tali canzoni . Ora vi saluto . Ciao , ottimo lavoro Mara
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07/09/2008 16:51

Il mio canto libero , il video
Ecco , per continuare il nsotro tributo a Lucio Battisti posto un altro video , quello di una canzone molto ma molto famosa , storica direi ... Chi non la conosce? Chi non la cantera quando vedra che l' ho postata? Ecco Il mio canto libero:





Buona visione
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Saluti a tutti gli amici dell'Elvis Italian Collector Club da Giuseppe !!


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07/09/2008 18:59

La Canzone del sole , continua il tributo al grande Lucio
Continua il Memorial Battisti , il 9 settebre saranno 10 anni senza la musica di Lucio .. Ecco che continuo a mettere video delle sue canzoni storiche per continuare a commemorare : Questa volta tocca alla canzone del sole...




Buona visione e mi raccomando , cantatela tutta!
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Elvis Presley Forever THE KING OF ROCK'N ROLL !
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08/09/2008 13:34

Acqua Azzurra Acqua chiara..
Continua il nostro tributo a Battisti , grande della musica italiana , molto bene ! Mi dispiace , ma non sono riuscito a trovare il video originale di questa canzone . Dobbiamo accontentarci di un montaggio davvero ben fatto , quindi complimenti all' autore del montaggio ma soprattutto a Lucio . Eccola.. Acqua Azzurra Acqua Chiara :


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09/09/2008 13:53

E oggi è il vero giorno del decennale : il 9 settembre . Dato il successo che l' iniziativa ha riscosso , il tributo si protendera per ancora tutto settembre e poi si vedra , ma penso che anche ad Ottobre sarà ancora possibile usare questa cartella : Il video di oggi è Mi ritorni in mente .. Ciao amici by Giuseppe



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13/09/2008 19:21

I GIARDINI DI MARZO [SM=g9444] [SM=g1587049] [SM=g1587049]



Who wants to live forever...?
There's no chance for us
It's all decided for us
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Forever is our today
Who waits forever anyway?

ROGER TAYLOR BRIAN MAY IN THE LAP OF THE GODS EROS & PSICHE
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13/09/2008 19:24

Re:
Agatah'80, 13/09/2008 19.21:

I GIARDINI DI MARZO [SM=g9444] [SM=g1587049] [SM=g1587049]







Stupenda!! Sono contento di vedere che ancora qualcuno continua con il tributo a Battisti che se continua ad avere questo numero di video potrebbe restare aperto fino a che lo vogliamo!!
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17/09/2008 23:00

Re: Re:
Mercury1993, 13/09/2008 19.24:




Stupenda!! Sono contento di vedere che ancora qualcuno continua con il tributo a Battisti che se continua ad avere questo numero di video potrebbe restare aperto fino a che lo vogliamo!!




è ufficiale !! Discussione aperta fino a quando non avrà piu seguito . Penso che sarebbe davvero bella farla durare , utilizzandola , fino al 9 settembre 2009 , l' endecannale della morte di Battisti . Proviamoci almeno ! A presto !
[Modificato da Mercury1993 17/09/2008 23:01]
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